Perfino il Duomo di Milano può bruciare (fake AI)

Che cosa è accaduto al Duomo di Milano sabato 8 settembre

Il Duomo di Milano brucia.

Proprio com’è accaduto per Notre Dame de Paris, le fiamme hanno preso il sopravvento distruggendo tutta la navata centrale.

Inequivocabilmente fotografata da ogni angolo, la cattedrale cede sotto l’impeto del fuoco.

La vera notizia però non è questa. Infatti, come se tutto questo non bastasse, a questa terribile tragedia che al momento sembra essere stata di natura dolosa, si è aggiunto un altro gravissimo accadimento: la risposta dei vigili del fuoco italiani.

Ignorando l’enormità dell’evento storico e della gravità della sua portata hanno infatti deciso di scioperare di fronte al duomo in fiamme a causa di una diminuzione di stipendio di 13,42€ decisa dal nuovo governo, come dimostrano le foto scattate col cellulare dai passanti scandalizzati.

Che cosa è veramente accaduto al mondo nel 2022

Tutti questi avvenimenti, oltre a essere sconvolgenti e storici… sono anche completamente falsi.

Tutto questo non è mai accaduto e le immagini che compaiono qui sopra non sono fotografie, ma immagini generate da un’intelligenza artificiale chiamata Dall-E (si pronuncia Dalì, come il pittore).

Questa intelligenza artificiale esiste in realtà ormai da diversi anni, ma era stata sempre inaccessibile al pubblico proprio per il rischio di uso improprio (come scatenare il panico per un attacco terroristico).

Solamente alcuni selezionati creator avevano avuto brevemente accesso finora sia a fini di testing che per far loro creare dei contenuti promozionale che raccontassero cosa stava per accadere (come in questo articolo della CNBC).

Oggi l’AI non è ancora perfetta, commette ancora alcuni errori e non è sempre facile farle capire cosa si vuole… ma si può dire, senza esagerare, che è già sconvolgentemente straordinaria.

Che cosa si può creare con Dall-E

Oltre a tutte le immagini sul Duomo di Milano di poco fa ho provato a sbizzarrirmi.

Le ho chiesto di crearmi delle immagini a fumetto di un lupo che fa una grigliata su un’isola deserte in un giorno soleggiato e dopo 5 secondi, sbam…

Mi sono appena accorto che mi viene spontaneo riferirmi all’intelligenza usando il pronome “lei”, sarà un caso?

Dopo aver sondato usi pericolosi e aver dato sfogo al mio istinto infantile mi sono anche chiesto quali usi potrebbe avere questo strumento così potente in ambito lavorativo.

Tra i nostri clienti c’è Hairbc, un’azienda che realizza degli eccezionali macchinari per pulire e sanificare le spazzole dei parrucchieri dai capelli sporchi.

Nelle nostre campagne pubblicitarie abbiamo spesso bisogno di nuovo materiale con cui alimentare le inserzioni e suscitare l’attenzione e l’interesse dei titolari dei saloni di parrucchieri.

Piuttosto che mostrare la soluzione (che è innovativa e poco conosciuta) è quindi fondamentale fare leva sul problema, che è invece ben noto e doloroso per i parrucchieri.

Per questo motivo ho chiesto a Dall-E di creare un’immagine realistica di un parrucchiere che tiene in mano una spazzola piena di capelli sporchi al centro del suo salone ed ecco il risultato.

Impressionante, no?

Certo non va sempre bene al primo colpo, quando ho provato ad aumentare il numero di parrucchieri e a chiederli con un’espressione preoccupata ha fatto un po’ più fatica e mi ha tirato fuori delle facce abbastanza da mostro.

Non si nota immediatamente, ma zoomando un po’ ci potrai fare caso.

Altri utenti invece hanno provato a chiedere una ciotola di zuppa che fosse anche il portale per un’altra dimensione realizzata nello stile della digital art.

Oppure perché no, magari un product designer potrebbe voler avere dei suggerimenti su un nuovo prodotto di arredamento e chiedere ispirazione su una poltrona a forma di avocado.

Mica male, no?

Starebbe sicuramente bene in una casa moderna, un po’ provocatrice, ma che guarda al futuro.

Magari un futuro dove delle scimmie diventeranno astronauti.

Chiederci se c’è qualcosa di insolito

La tecnologia continuerà ad andare avanti e presto sarà perfetta. Saremo noi a dover avere il riflesso condizionato di andare immediatamente a cercare una verifica.

Anche al benché minimo sospetto dobbiamo mettere in dubbio quello che stiamo vedendo.

Perfino se ci viene raccontato da una persona cara e che stimiamo, potrebbe essere stata ingannata e farlo con buona fede, ma bisogna spezzare la catena dell’inganno il prima possibile.

È veramente brutto anche solo doverlo pensare, ma la diffidenza è la nostra prima arma di difesa.

Cercare su Google

La primissima cosa concreta da fare è cercare su Google.

Molto spesso già questo primo passaggio ci permette di toglierci grandi dubbi. Cercando “incendio duomo milano” scopriremo infatti velocemente che non c’è proprio un bel niente.

C’è solo un articolo acchiappa-clic di MilanoToday (scorretto e deprecabile) al cui interno si parla di un piccolo incendio di 2 anni fa in zona duomo e non certo alla cattedrale.

Analizzare la foto da vicino

Tra poco tempo (impossibile dire quanto con esattezza) le immagini saranno sempre più accurate ma, almeno per adesso, non lo so ancora.

Zoomando sulle foto è possibile accorgersi che molte cose non tornano.

Questo è un dettaglio della foto del Duomo in fiamme da cui si capisce che è semplicemente falsa. Inizialmente poteva essere confuso con il fumo, ma guardando meglio si vede chiaramente che è semplicemente fatta male.

Quindi è una buona o una cattiva notizia?

Come sempre, come per tutte le cose, ci sono risvolti positivi e negativi.

Essendo uno strumento molto potente, anche l’impatto che può avere una cosa del genere è altrettanto potente.

Da un lato terrorismo, distorsione delle masse, radicalizzazione di bugie e falsità.

Dall’altro lato creatività, velocità, facilità nei processi produttivi e di progettazione.

E tu che ne pensi?