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Futuria Week brindisi

Viaggio aziendale, ti raccontiamo la Futuria Week in 4 domande

Indice dell'articolo
Location viaggio aziendale Futuria Week
Location viaggio aziendale Futuria Week

Cosa ci fa un team aziendale di 6 persone in una villa super lusso con piscina, un bosco privato, una SPA con jacuzzi e sauna per un viaggio aziendale di un’intera settimana?

Perché investire una fetta di profitti per fare una cosa del genere (a proposito pubblicheremo tutti i numeri in un articolo dedicato nei prossimi giorni quindi iscriviti alla newsletter se non vuoi perdertelo)?

È possibile lavorare e tenere alta la produttività in un contesto così poco tradizionale?

Ma soprattutto, si pronuncia iacuzzi o giacuzzi? Me lo sono sempre chiesto!

Quest’articolo nasce per rispondere a tutte queste domande (tranne l’ultima, quella no).

Ammetto che l’organizzazione di questa settimana mi coinvolge sotto così tanti aspetti che è difficile decidere da dove cominciare, quindi parto da quello emotivo.

Se non fossimo un’azienda atipica parlerei di questa settimana come “welfare aziendale” o “team building”, invece è semplicemente… la Futuria Week (un inglesismo ce lo dovevamo pur mettere).

La Futuria Week è una settimana di lavoro straordinario in un contesto straordinario.

Continuiamo le nostre attività normalmente e lavoriamo ai nuovi progetti di sviluppo di Futuria, ma abbiamo scelto di farlo in un contesto diverso dal Planet, il nostro ufficio in centro a Milano.

In un altro articolo abbiamo parlato dell’organizzazione di eventi per ottenere clienti, ma lo stesso impegno messo all’esterno bisogna riprodurlo all’interno perché le persone di un’azienda sono tanto importanti quanto i suoi clienti.

Quando è nata l’idea di un viaggio aziendale

Piscina viaggio aziendale Futuria Week
Piscina viaggio aziendale Futuria Week

Da quando Futuria è nata nell’ormai lontano 2017 abbiamo sempre avuto in mente l’idea di prender su tutto il team per un lungo viaggio aziendale e questa settimana anche questo sogno si è realizzato.

Quando ci pensavo eravamo partiti (letteralmente da zero) e non ce lo potevamo permettere. Ricordo che ne parlai con Giovanni (che ha fatto parte del team alcuni anni fa) e lui mi chiese:

“scusa Fabrizio ma quanto abbiamo sul conto corrente aziendale?

e io risposi candidamente: “beh, quasi 5.000€”, dentro di me ero orgoglioso di quel risultato, ma forse un po’ incosciente.

Lui più saggiamente mi disse: “e dove andiamo, conservali va’ che è meglio”.

Ci mettemmo a ridere e mi resi conto che forse era ancora un po’ troppo presto. Questi anni non siamo rimasti con le mani in mano e oggi le cose sono significativamente cambiate.

Da dove è nata l’idea

Penso che tutto si spieghi facilmente raccontandoti un aneddoto, apparentemente non c’entra nulla con un viaggio aziendale, ma mi ha segnato la vita. Nel 2014 cominciavo l’ultimo anno di studi universitari alla UCLA di Los Angeles, California.

Posso dire di non essere mai stato trattato così bene e valorizzato come persona, come studente e come talento come durante quell’anno.

Ricordo un passaggio del discorso di accoglienza e benvenuto del presidente di facoltà al nostro primo giorno all’università:

“io non so chi siate voi e credo profondamente che ci possa essere il prossimo Obama o Steve Jobs, la prossima persona che cambierà il mondo e noi abbiamo il dovere di darvi tutti gli strumenti di cui avete bisogno per poterlo diventare”.

Ora puoi immaginare cosa significhino parole come queste per un ragazzo che il mondo lo vuole cambiare davvero e non aspetta altro che qualcuno creda in lui e si schieri dalla sua parte per aiutarlo.

Il risultato è che io ero completamente conquistato e avrei difeso la maglia della UCLA con il coltello tra i denti se necessario.

Spesso nelle aziende nasce invece un disallineamento che parte dalla poca comunicazione. Si sviluppa in quella sensazione che non ci si comprende, che i dipendenti non facciano mai abbastanza e che se vuoi una cosa fatta bene te la devi fare da solo.

Solo l’idea mi fa venire i brividi.

Le persone hanno meritano di essere valorizzate, non si tratta di buonismo, ma della strategia più intelligente perché diano il meglio. Questo ovviamente non vale solo per il viaggio aziendale, ma si deve applicare quotidianamente.

Il vero compito di un imprenditore infatti è proprio creare un contesto abilitante per valorizzare il talento di tutte le persone che lo circondano.

Dare il massimo e creare un ideale vincente verso cui convergere tutti insieme.

Perché spendere soldi per un viaggio aziendale invece di metterseli in tasca

Ciò nonostante, la domanda è: in un mondo che lotta per il profitto, per l’ottimizzazione dei costi, per i rapporti di lavoro “usa e getta” perché Futuria ha deciso di andare così contro corrente organizzando un viaggio aziendale?

La risposta non dovrebbe essere una sorpresa a chi già conosce e crede in una concezione del lavoro innovativa e più improntata alla felicità.

La “cultura popolare” ripete sempre che lavoro e vita privata vadano tenuti su due piani ben separati, che colleghi e amici siano considerati come due cose diverse e da non confondere per non compromettere gerarchie e autorevolezza.

Ma l’autorevolezza non dovrebbe essere qualcosa di costruito solo sul ruolo e mantenuto con le distanze.

Al contrario dovrebbe essere meritata sul campo, facendo stare bene le persone, gareggiando in etica professionale e lottando ogni giorno per alzare l’asticella per sé e per i clienti che danno fiducia alla nostra azienda.

Inoltre, non mi è mai piaciuta questa idea di vita a compartimenti stagni, penso che sia la chiave per l’infelicità separare tutto. Si finisce che uno si innamora di una sola parte della sua vita e vive male e con frustrazione tutto il resto.

Produttività e divertimento possono convivere in un viaggio aziendale?

SPA viaggio aziendale Futuria Week
SPA viaggio aziendale Futuria Week

La risposta è sì.

Ovviamente questa risposta dipende da alcune cose.

Organizzazione del tempo e delle attività da svolgere

Laura stappa il primo prosecco (forse è il secondo)

Una buona organizzazione è fondamentale per il successo di un viaggio aziendale. Questo vale praticamente su tutto, ma in casi fuori dall’ordinario come questo vale doppio.

La nostra buona organizzazione è i risultato dell’impegno e della preparazione di tutti, ma in particolare di Laura e Chiara che hanno previsto le attività e quello che ci sarebbe servito.

Si può dividere il significato di organizzazione in due macro-parti: la prima riguarda l’organizzazione della attività pratiche.

Le cose da prendere in considerazione sono tante come la cucina, la divisione delle stanze, le pulizie, ma anche la disposizione dello spazio di lavoro, le prese elettriche, il giusto numero di caricatori, la spesa completa e attenta a tutte le esigenze alimentari e così via.

Questa è importante perché si rischia di essere schiacciati dalle incombenze pratiche e di distrarsi troppo frequentemente danneggiando sia la parte ludica che quella produttiva.

Questo si applica ovviamente in un contesto di villa privata, ma viene meno nel caso in cui si vada in albergo, specialmente se la parte spesa e cucina è sostituita da ristoranti o mense dove si ha tutto pronto.

La seconda macro-parte invece ha a che fare con le attività lavorative del viaggio aziendale in senso più stretto.

Serve avere un piano delle attività e una buona organizzazione del lavoro per far sì che tutti sappiano cosa fare, che siano riprodotti i momenti di confronto e di concentrazione e alternati con il relax e le esigenze personali di ciascuno.

Questo però non è sufficiente. In un contesto straordinario come questo si può infatti aspirare a risultati straordinari. È possibile dedicarsi ad attività alle quali non si riesce a dare la giusta attenzione normalmente, come la produzione di contenuti e video.

Questo stesso articolo ad esempio lo sto scrivendo dopo la colazione di domenica, mentre una parte del team è a fare la spesa ed Enrico sta sviluppando mondi per il metaverso accanto a me.

Struttura della location

Per un team di 6 persone abbiamo scelto una location di 350 metri quadri con giardino e dehors con piscina, che ci permettesse di avere sufficiente spazio per vivere, divertirci, dormire, cucinare, mangiare e, ovviamente, lavorare (questo è il link di AirBnb se vuoi dare un’occhiata).

Questo non è un vezzo o un’esagerazione, ma è necessario per assorbire il caos e l’entropia prodotti da 6 persone che hanno comunque stili di vita ed esigenze diverse.

Lo spazio di lavoro forse non potrà riprodurre esattamente il comfort di una postazione completa ed quipaggiata in ufficio, ma dev’essere sufficientemente comfortevole.

A sostituire poi il doppio schermo ci sarà magari la vista sulla piscina o sul bosco che, diciamoci la verità, non è poi così male.

Professionalità delle persone

Esiste e non va ignorato, ma non a caso questo è solo l’ultimo aspetto. I motivi sono due: il primo è che se dai alle persone il giusto contesto e la giusta motivazione è davvero difficile (direi quasi impossibile) che non siano professionali ed etiche.

Il secondo motivo è che questo non si applica certo solo a un viaggio aziendale di una settimana come la Futuria Week ma dovrebbe essere una pre-selezione che hai fatto molto prima, nella scelta dei componenti del tuo team.

Ancora una volta, non è quanto “controllo” tu hai sulle persone che fa la differenza, ma quanto motivate, rispettate e valorizzate siano.

Chiudiamo quest’articolo con la domanda forse più importante: la tua azienda è una piattaforma per il successo di chi ci lavora, sì o no?

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